BOOKILLERS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


EXHIBITION BOOKILLERS, ANATOMY OF A HYPOVISION

(Milan, Central Sormani Library, Oct 25- Nov 25, 2012 - Turin, National Library, 01 March- 30 March 2013 - Lugano -Switzerland, Biblioteca Salita dei Frati March-May 2014)

 


 

 

 

Fotopolittici: Bookillers, anatomie di un’ipovisione.


L’acaro dei libri chiamato cheyletus doctus o book-mite è un previsto mangiacarte, un orribile e instancabile divoratore di pagine. L’acaro dei libri elettronici detto imprecisamente bug è imprevedibile, inaspettato e dispettoso. Entrambi hanno occhi curiosi e mobili ma sono ipovedenti: l’acutezza visiva è limitata. Vedono la preda, un pezzo di virgola, un accento tonico, una vocale o, viva l’abbondanza, una consonante. Mai abbracciano per intero  una parola e tanto meno una riga o una frase. Non mettono bene a fuoco, o almeno, focalizzano solo porzioni di realtà e di fantasia, di idee e di pensieri. Non vedono l’intera composizione in modo simultaneo ma osservano un elemento alla volta. Nel baco (bug) e nell’acaro, ignari dell’alfabeto,  la percezione è passiva, inintenzionale. Hanno pochi muscoli ciliari, non aumentano né diminuiscono il cristallino per una corretta messa a fuoco. Elaborano poco, non hanno giudizio visivo, né creatività. Mangiano e distruggono guidati da attese basate solo sulla visione periferica; attaccano i margini delle lettere senza vedere orizzonti o angoli. Vivono in zone d’ombra, non cercano significati quando si fissano sulle lettere che incertamente focalizzano. Fissano lettera per lettera, obnubilati dalla fame. Percepiscono in modo vago, indovinano, frammentano ma non prevedono, né capiscono. E dimenticano, non immagazzinando, parole e cose. Però esplorano indefessi e mordono. Così cancellano sapere e storia, scienza e conoscenza. L’acaro è pigro, è superficiale, è ignorante, è confuso e confusivo, è manipolatorio.
Acari e bachi sono i nemici pubblici numeri uno: segni, simboli e metafore di ignoranze e marketing corsari.
Questa mostra è dedicata a Ciuffo
Andrea Battaglini   Milano  luglio 2012
Allestimento/Setter:  Arch. Elisabetta Bagliani

QUOTES:
Bookillers, anatomies of an hypovision :    Central, National Libraries of Milan, Turin, Reykjavik, Buenos Aires - www.photobattaglini.it link works, polittici, bookillers, and on youtube:  http://www.youtube.com/watch?.v=6Dcr1XOW7is and http://www.youtube.com/watch?v=JS0KlGOdOnI

 

Photo-Polyptychs: The Bookillers, anatomy of an hypovision.


The mite of books called cheyletus doctus or book-mite is an expected  bookholic, an horrible and relentless devourer of pages. The mite of electronic books,  imprecisely called bug,  is unpredictable, unexpected and mischievous.
Both have curious and mobile eyes but with a low vision: visual acuity is limited. They see their prey, a piece of coma, a tonic accent, or a vowel - long live the abundant - a consonant. Never cover the entire word, much less a line or phrase. Do not put sharp focus, or at least, focus only portions of reality and fantasy, ideas and thoughts.
Do not see the entire composition simultaneously observed, but one item at a time. The bug and the acaro, unaware of the alphabet, have a passive perception, unintentional. They have few ciliary muscles, do not increase or decrease the lens for proper focus. Process a little, just does not have visual judgment or creativity. They eat and destroy, guided by expectations based only on peripheral vision; attack the margins of the letters without seeing horizons or corners. They live in the shadows, do not seek meanings when set focus on the letters uncertainly. They set letter by letter, obscured by hunger. They feel so vague, they guess and break up but do not provide, nor do they understand. And forget - not storing - words and things. But explore tireless and bite. So they erase  knowledge and fantasy, history and science.

The mite is lazy, is superficial, is ignorant, is confused and confusing, it is manipulative.
Mites and bugs are symbols and metaphors of Ignorances and pirate marketing: public enemies number one.
Andrea Battaglini   2013, July

Mostra Fotopolittici di Andrea Battaglini:Bookillers, anatomie di un’ipovisione

Anatomia di un'ipovisione. Ma  anche apologia o prologo di un pasto in cinque atti.
Osservazione e distruzione. Osserviamo ciò che mangiamo e forse lo amiamo per  il desiderio che ci suscita. Per pochi, poi, il pasto è una forma di  meditazione, una selezione, un rituale che come tale deve essere perfetto.
Così forse per il minuscolo bookiller raccontato da Andrea Battaglini: impercettibile,  astuto, ritualizza la fine della sua vittima, immobile, negletta, pachidermica.
Il suo campo visivo è ampio certamente ma, quasi per contrappasso, è afflitto  da ipovisione. Macchie-maculae, trame, striature, nebbie, incertezze. Il  bookiller osserva, percorre il corpo-pasto e si confonde. Il suo respiro  potrebbe pertanto essere breve, superficiale, irregolare accanto a quello  profondo e ventrale del libro.
Un libro, un libro qualunque. Oppure tutti i libri sono raccontati nei polittici di AB. Tra essi l'autore è letteralmente nato e cresciuto. Sono stati amici e taumaturghi; li ha odorati e ascoltati. Ha conosciuto i luoghi dei  libri di mezzo mondo e ce li ha raccontati.  Nelle sue fotografie si legge tanta storia dell'arte. Qui, oltre alla  scansione classica del polittico, come non ricordare la "precisione  lenticolare " di tanta pittura fiamminga - i cartigli, le ordinate  accumulazioni, i frontespizi, i segnalibri dello studio di un S.Gerolamo per  esempio - ; senz'altro l'astrazione e il concettualismo che molto ha frequentato, la parola, il segno e il libro. Un concettualismo consapevole e d'antan che non  rifiuta l'eleganza formale, il ritmo musicale/ cromatico. Un concettualismo così diverso da quello più attuale (epigonale?) ricco di povere idee e  giganteschi formati.
In questi polittici una storia di annientamento. Un'elegante danza macabra.

Raffaella Citterio, Agosto 2012

 

PHOTO-POLYPTYCHS SHOW BY ANDREA BATTAGLINI: BOOKILLERS, ANATOMIES OF AN HYPOVISION

Anatomy of an hypovision. But prologue apology or a meal in five acts.
Observation and destruction. Look at what we eat and we love him for perhaps the desire that makes us feel. For the few, the meal is a form of meditation, a selection, a ritual that as such it must be perfect.
So maybe for the tiny bookiller told by Andrea Battaglini: subtle, crafty, ritualizes the end of his victim, property, neglected, elephantine.
Its field of view is certainly large but almost retaliation, is plagued by low vision. Maculae-spots, textures, stripes, fog, uncertainty. The bookiller observed, along the body-meal and confused. His breathing may therefore be short, shallow, irregular beside the deep and ventral book.
A book, any book. Or all the books are told in polyptychs of Andrea Battaglini. Among them, the author is literally born and raised. Were friends and miracle workers; them smelled and heard. He knew the locations of the books all over the world and we told them. In his photographs you read a lot of history. Here, in addition to the classic scan of the polyptych, how can we forget the "precision lens" of such Flemish paintings - title blocks, ordered accumulations, cover pages, bookmarks study of a St Jerome for example -; certainly the abstraction and conceptualism that he very attended; the word, the sign and the book. A conceptualism aware and d’antan  that does not reject the formal elegance, the musical rhythm / chromatic. A conceptualism so different from what is most current (epigonal?):  rich of poor ideas and gigantic sizes.
In these polyptychs a history of annihilation. An elegant dance of death (danza macabra).
Raffaella Citterio

ANDREA BATTAGLINI
POLICTICOS: BOOKILLERS, ANATOMIAS DE UNA HIPOVISION

El acaro de los libros - cheyletus doctus  o book-mite - es un previsto comepapel, un horrible e incansable devorador de paginas. El acaro de los libros electronicos que imprecisamente llaman bug es imprevisible, totalmente inesperado e irritante. Ambos poseen ojos curiosos y moviles pero la suya es una hipovision; su agudeza visual es muy limitada. Ven la presa, una parte de coma, un acento tonico, una vocal o - cuando mucho - una consonante. No logran abarcar una entera palabra ni mucho menos una entera linea o una frase.
No logran focalizar perfectamente, solo focalizan pequenas partes de realidad y fantasia, de ideas o pensamientos. No ven la entera composicion en su totalidad, sino que observan un elemento a la vez. En el bug y en el acaro, que ignoran el alfabeto, la percepcion es pasiva, sin finalidad alguna. Tienen pocos músculos ciliares, no aumentan ni disminuyen el cristalino para un correcto enfoque. Elaboran poco, no tienen juicio visual. Ni creatividad. Comen y destruyen unicamente guiados por apetitos que proceden de la vision periferica; atacan los márgenes de las letras sin ver horizontes o angulos. Viven en zonas de sombra, no buscan significados cuando se fijan en las letras que nebulosamente focalizan. Fijan letra por letra, obcecados por el hambre. Perciben de manera vaga, adivinan, fragmentan, sin prever ni entender. Y olvidan, no almacenan palabras ni cosas. Pero al mismo tiempo exploran, incansables, y muerden. Es asi como destruyen saber, ciencia y conocimientos.
El acaro es perezoso, es superficial,  ignorante, es confuso y se confunde, se lo puede manipular.
Acaros y bugs son los peores enemigos publicos: signos, símbolos y metáforas de ignorancia y bucaneros/piratas del marketing.

 

LOS POLICTICOS FOTOGRAFICOS BOOKILLERS  DE ANDREA BATTAGLINI

Anatomia de una hipo vision. E incluso apologia o prologo de un convite en cinco actos.
Observacion y destruccion. Observamos lo que comemos y quizás lo amamos por el deseo que nos infunde. Siendo ademas la comida, para algunos, meditación, selección o rito que, por consiguiente, debe resultar perfecto.
Acaso así sea para el minusculo bookiller del que nos cuenta Andrea Battaglini: imperceptible y astuto, crea un ritual para consumir a su victima, inmovil, desdenada, paquidermica/gigantesca.
Su campo visual es seguramente amplio pero, como por contrapunto, le aflige una hipo vision.
Manchas-maculae, tramas, estrias, nieblas, incertidumbre. El bookiller observa, recorre el cuerpo-comida y se confunde. Su respiracion podria ser breve, superficial, irregular comparada con la profunda y entranable del libro.
Un libro, uno cualquiera. O bien, todos los libros en las narraciones de los policticos  de AB. Entre ellos el autor ha nacido y crecido. Han sido amigos y taumaturgos; los ha olido y escuchado. Ha conocido los lugares de los libros de medio mundo y nos los ha contado.
En sus fotos se lee mucha historia del arte. Aqui, ademas del barrido clasico del Político, como no recordar la precision lenticular de la pintura flamenca - los rotulos, las ordenadas acumulaciones, los fontespicios, los marcalibros del bufete de S. Jeronimo - ; seguramente la abstraccion y el conceptualismo que la palabra, el signo y el libro han reiteradamente atravesado.
Un conceptualismo consciente y de otros tiempos que no rechaza la elegancia formal, el ritmo musical/cromático. Un conceptualismo tan diferente del actual (epigonal ?), rico de pobres ideas y gigantescos formatos.
En estos Policticos una historia de aniquilación. Una elegante danza de la muerte.

Raffaella Citterio

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