LA
SVIZZERA DI JUNG
Pedinando
le
orme dello psichiatra rossocrociato, con Freud
- di cui all'inizio fu delfino - forse il più
celebre "strizzacervelli" d'Europa ma pure energico
e mistico viaggiatore, si decifrano alcuni angoli
rimossi dei luoghi topici e comuni della Svizzera: dalla
città degli gnomi e delle ore d'oro ai laghi di Zurigo e
Costanza, da Sciaffusa con le cascate del Reno alla
Basilea universitaria - colta e "aristocratica" capitale
dell'arte e della chimica -, dalla musicale Lucerna al
pittoresco lago dei Quattro Cantoni e al Lago Maggiore
su cui si affacciano Ascona e Locarno. Con Jung tornano
a galla visioni curiose: basta cambiare l'approccio
metodologico tipico del viaggiatore odierno nei
confronti di una realtà in superficie già conosciuta online
o sui socials
e dunque vista, ma poco pensata.
sopra stemma di una delle 171 erkers di Sciaffusa e sott chiostro del duomo di Sciaffusa Sciaffusa
scalone della fortezza del Munot "Nel 1875 - avevo allora sei mesi - i miei genitori si trasferirono da Kesswill, sul lago di Costanza, a Laufen, un castello con una canonica che domina le cascate del Reno. I miei ricordi risalgono al secondo o al terzo anno di vita: la canonica, il giardino, la lavanderia, il castello, le cascate, il piccolo castello di Worth, tappeti di foglie gialle; ricordi frammentari, slegati, senza un nesso apparente, fluttuanti in un mare d'incertezza". Le fragorose cascate, pur basse ma con una incredibile portata d'acqua, cuciono le sponde del fiume vigilate dalla possente fortezza di Laufen e dalla minuta ma aggraziata dimora di Worth che fa capolino avvolta da nuvole di spruzzi e zampilli. Oggi entrambi i manieri sono sempre affollati essendo le cascate il luogo più visitato della Confederazione ma durante le "ore blu" prima dell'alba e dopo il tramonto - che Jung definì erroneamente bagliori verdognoli - si possono godere come ai tempi di Gustav quando il silenzio regnava sovrano soprattutto "nelle incantevoli sere quando all'orizzonte, lontano, le Alpi restavano immerse nell'incendio del tramonto".
Sopra
: Sciaffusa/cascate del Reno, la canonica a
Laufen dove visse e sotto la chiesa dove il
padre pastore officiava
Un paesaggio di sogni dove si vedevano i fantasmi,
emozionante "come il sole che dardeggia attraverso
il fogliame degli alberi" che incorniciano Laufen,
come il lago scintillante di Costanza che "si stende
a perdita d'occhio col suo incomparabile splendore e
che mi dava un piacere immenso tanto che quando lo
vidi con mia madre all'età di quattro o cinque anni
decisi che sarei sempre vissuto vicino a un lago,
".
sopra
e sotto, salotto e giardino d'inverno della
villa di Jung a Kuesnacht sul lago di Zurigo
Omaggiate
le
cascate sono le erkers,
i bow-windows scolpiti e dipinti o ricamati
come i pizzi di San Gallo a marcare le passeggiate
nel centro storico di Sciaffusa all'ombra
della trecentesca fortezza Munot: un manuale
architettonico sei-settecentesco che Jung vide e
rivide perché a Sciaffusa abitavano quelli che
diventeranno i suoi suoceri e che richiama
vividamente le famiglie "blasonate" della città
poiché in ognuna è esibito lo stemma della casata di
appartenenza. Centosettantun status-symbol - tante
sono le erkers - dei cittadini più ricchi
messi a dura prova nel 1944 quando per errore la
città venne in parte bombardata dagli alleati che
non risparmiarono il Münster. Se a Sciaffusa
l'aristocrazia del denaro si è dunque sempre
esibita, quella più colta di Basilea dove
Jung frequentò ginnasio e
università al seguito del padre-pastore che
si era trasferito nel 1879 nel quartiere oltrereno
di Klein-Hüningen, è sempre stata sott'acqua, regina
dell'understatment
elvetico.
sopra
i vigneti del lago di Zurigo dove Roger Federir
sta costruendo la sua villa e sotto il castello
di Laufen sulle cascate del Reno sopra:
i vigneti visti dalla fortezza del Munot a
Sciaffusa e sotto laifen sulle cascate del Reno
sopra
feritoia della fortezza Munot a Scuaffusa e
sotto roseti storici a Rapperswil opra e sotto: Kuesnacht. In
alto e isotto salotto nella sua casa
sopra Kuesnacht e il
lungolago e sotto stemma di famiglia di una
erker a Sciaffusa
"Agli anni trascorsi a Klein-Hùningen risalgono anche i miei primi ricordi di contatti con l'arte. La casa dove abitavano i miei genitori era una canonica del diciottesimo secolo; in essa vi era una camera buia, con bei mobili e vecchi quadri appesi alle pareti. Ricordo specialmente un dipinto di scuola italiana, che rappresentava Davide e Golia. Era una copia speculare di un quadro della scuola di Guido Reni, il cui originale si trova al Louvre, e non so come fosse capitato nella nostra famiglia". Non fu un caso. Da sempre e oggi più che mai la città fu ed è la capitale svizzera dell'arte e non solo perché conta 40 musei, uno per chilometro quadrato, il glorioso e serissimo Kunstmuseum che fu il primo museo d'Europa aperto al pubblico (1662) e che ha da poco inaugurato la terza sede espositiva, la fondazione Beyeler di Piano, la fiera Art-Basel, il museo Tinguely o le collezioni d'arte contemporanea del campus Novartis esposte nei vari padiglioni progettati da rinomate archistar, ma perché le famiglie borghesi artefici del suo successo economico (dedite prima alle passamanerie poi ai colori e pigmenti e dunque al chimico) segretamente - a esclusione di Beyeler - collezionarono un capolavoro dopo l'altro: Bruegel come Dürer, Holbein come Grünewald e via elencando. In silenzio impinguarono poi il Kunstmuseum con donazioni.
sopra
Laufen sulle cascate del Reno e sotto stemma
gentilizio a Sciaffusa
sopra
a sinistra, Basilea campus Novartis collezione e
a destra cascate del Reno a Sciaffusa sopra lungo il Reno a Basilea con Universita vecchia dove studioò Jung e sotto a Basilea Museo della Carta Basilea:
Fondazione Beyeler
Sopra
e sotto: due angoli di Basilea lungo il Reno
sopra a Basilea a sx giardino della vecchia università e a dx affresco nel chiostro del Muenster ; sotto Museo della città
sopra
a sx,: Basilea il Museo delle arti
decorative rifatto da Herzog&De
Meuron. a sx studio di Jung a Kuenacht Sotto
insegna a Sciaffusa
"In
quell'epoca fui invitato a passare le vacanze
con amici di famiglia che avevano una casa sul
lago dei Quattro Cantoni. Con mio sommo
piacere la casa era situata proprio in riva al
lago, e vi era una darsena con una barca a
remi e io sapevo come si guida un
Waidiing (una barca simile a
una gondola), vale a dire stando in piedi". La
vera infatuazione di
Lucerna e del lago dei Quattro Cantoni
però avvenne più tardi, con suo padre con
cui... "salimmo su un battello a vapore. Non
ne avevo mai visti. Non potevo saziarmi di
seguire il movimento delle macchine; a un
tratto fu annunciato che eravamo arrivati a
Vitznau. Il villaggio era dominato da un'alta
montagna, e mio padre mi disse che era il
Rigi, e che una ferrovia, cioè una funicolare
portava lassù. Andammo in una stazioncina, e
li vidi la più strana locomotiva del mondo,
con la caldaia verticale, ma inclinata; e
anche i sedili nel vagone erano inclinati. Mio
padre mi mise in mano un biglietto e disse:
«Puoi andare sulla cima da solo; io resterò
qui, per due persone costa troppo. Sta attento
a non cadere.» Ero senza parole per la
felicità.
Eccomi ai piedi di questa maestosa montagna,
la più alta che avessi mai visto, molto simile
alle favolose cime ardenti della mia lontana
infanzia! E adesso, dovevo salire su questa
enorme montagna! Non sapevo più chi fosse più
importante, se io o lei! Con tremendi sbuffi e
scossoni la locomotiva si scosse e cominciò ad
arrampicarsi verso altezze vertiginose, dove
abissi e paesaggi sempre mutevoli si
spalancarono ai miei occhi, finché alla fine
giunsi sulla cima, e li, in quell'aria
insolitamente leggera, contemplai
inimmaginabili lontananze. «Sì, è questo il
mio mondo» pensai «il vero mondo, quello
segreto, dove non vi sono insegnanti, scuole,
problemi insolubili, dove uno può essere senza
aver nulla da chiedere.» Seguivo con
attenzione il sentiero, perché tutt'intorno vi
erano terribili precipizi. Tutto era molto
solenne, e avvertivo la necessità che lassù si
fosse gentili e silenziosi, perché si era nel
mondo di Dio. Lì quel mondo era fisicamente
presente. Questo fu il migliore e il più
prezioso regalo che mio padre mi avesse mai
".
Sopra il neue KunstMuseum di Basilea e sotto libreria nel centro storico di Basilea
Senza perdere l’aplomb pittoresco che per secoli ne ha fatto immancabile meta nei grandes
tours, e oggi presa d’assalto da nuvole
di cinesi e coreani in cerca di orologi swissmade, manifesta un effervescente stile di vita e un’attenzione
alla musica davvero accattivanti. A
onor della Storia non è poi così recente l’esprit
culturale sulle sponde della Reuss, il fiume
che taglia la città in due prima di
confondersi nel Lago dei Quattro Cantoni. Né
furono Rachmaninov - di casa sul lago nella
Villa Senar - o Toscanini - che nel 1938
diresse un memorabile concerto di fronte alla
villa di Wagner ufficializzando l’impegno
musicale di Lucerna - a scatenarlo. Già nel
XVI secolo
il porto lacustre coltivava con
dovizia il teatro,
proibito invece nella calvinista
città degli gnomi, e sia da Zurigo che da
tutta la Svizzera centrale si macinavano ore
di viaggio pur di vedere le pièces
allestite al Lucerne Théatre. Ecco perché i
festival musicali - esclusivi per qualità dei
concerti e non per i prezzi ben calibrati dei
biglietti - sollecitano un approccio culturale
di profondo respiro e un’atmosfera frizzante
in cui tutta la città è consapevolmente
coinvolta. E' una città aperta al nuovo, alle
arti figurative come ai libri gialli, "una
città che conosce il bello e le armonie,
proprio come le montagne che la incorniciano”
(Jung).
sotto angolo di Rapperswil dalla fortezza
sopra
a destra e sinistra, nella forra di Babij
Jar il massacro a opera dei nazisti degli
ebrei Quella
dello Zürichsee fu una scelta inevitabile
visto che fin da bambino lo Uetliberg e Zurigo
erano diventate "terra di sogni,
irraggiungibile, vicina alle splendide
montagne ammantate di neve". Nella alcova
protestante di Zwingli, ormai postindustriale,
iniziò a operare all'Ospedale psichiatrico di
Burghölzli. Per Jung Zurigo non era "legata al
mondo con lo spirito ma con il commercio:
l'atmosfera di libertà è presente e non vi si
avverte l'oppressione dell'oscura nebbia dei
secoli come a Basilea, anche se si sente la
mancanza di un
ricco sfondo culturale".
sopra a sinistra vigneti e fortezza del Munot a Sciaffusa e a destra bambi a Rapperswil (castello) La torre "fallica" di Bollingen, la casa dell'introflessione, doveva essere una bassa costruzione rotonda, "una dimora primitiva, con un focolare al centro e cuccette lungo le pareti. Più o meno avevo in mente una capanna africana, dove il fuoco, circondato da pochi sassi, arde nel mezzo, e tutta la vita della famiglia si svolge intorno a questo centro. Le capanne primitive realizzano un’idea di totalità, di unità familiare, alla quale partecipa anche ogni genere di animali domestici. Volevo costruire qualcosa di simile: una dimora che corrispondesse ai sentimenti originari dell’uomo". Anche se non si può visitare la torre di Jung Rapperswil, nei pressi e proprio all'incrocio di tre cantoni (Svitto San Gallo e Zurigo), è da scoprire e da vivere come fanno tanti zurighesi che - pensionati - la scelgono perché è uno scrigno storico e pittoresco a misura di uomo: un borgo rilassante ma arzillo. E gourmet. Dal castello che sboccia impietrito sugli storici roseti si vedono i vigneti che pettinano le sponde del lago dove da poco e non a caso il grande Roger Federer ha deciso di costruire la sua isolata alcova: emulo di Jung, appunto. sopra
valle del Ticino nel locarnese presso
Ascona e sotto Basilea Museo della carta
sopra
Piazza Grande a Locarno Ancora
a bordo d'acqua è un'altra meta
prediletta: Ascona sul Lago
Maggiore. Dove non fece parte come tanti
artisti e scrittori della comunità di Monte
Verità, che comunque conobbe. Ci capitò una
sera, uno stop casuale durante un viaggio in
bicicletta; e fu nella prima notte trascorsa
tra Ascona e Locarno che sognò una riunione
di spiriti illustri che parlavano latino e
in cui, non conoscendo l'idioma, non riuscì
a interloquire. Fu un coşmár.
A
quei tempi, ancor più che nel 1913 quando la
guida turistico-ferroviaria Bradshaw
definiva Ascona "una indaffarata e
dinamica piccola città dal carattere
italiano meravigliosamente situata sulla
sponda settentrionale del Lago Maggiore", il
suo fascino era
fuori
discussione. Tanto che Jung vi ritornò nell'estate
del 1956 per partecipare a un congresso di
Eranos (colloqui sullo studio delle immagini
e delle forze archetipali nell'esplorazione
del mondo interiore). E fu allora, non
lontano dalla teatrale piazza Grande
locarnese che in agosto ospita il
cinematografico Pardo Festival, che decise
di rilasciare a Aniela Jaffé la chilometrica
intervista che si tramutò infine nella sua
biografia: "Ricordi, Sogni, riflessioni". Da
leggere girando una Svizzera onirica
dimenticandosi che, un neo sulla pelle, Jung
già presidente nel 1930 dell'Associazione
tedesca di psicoterapia sciolta dai nazisti,
accettò poi su richiesta di un cugino di
Göring di aderire alla Società medica
internazionale di psicoterapia fondata dai
nazionalsocialisti e poi di collaborare a un
periodico specializzato
(Zentralblattt fur Psycotherapie)
di stampo hitleriano.
sopra
il Reno a Basilea e sotto stemma di
famiglia di una delle 117 erkers di
Sciaffusa
sopra
centro storico di Sciaffusa dove vissero
i suoceri di Jung e anche lo psichiatra
da adolescente (Laufen)
INFO myswitzerland.com cgjunghaus.ch basel.com fondationbeyeler.ch schaffauserland.ch rapperswil-zuerichsee.ch luzern.com Per la crociera sul lago dei 4
Cantoni: lakelucerne.ch ascona-locarno.com visitswitzerland.com
ARRIVARE Viaggiando
in
treno e navigando sui laghi svizzeri (a
Basilea in tram) si raggiungono comodamente
tutti i luoghi junghiani.
Dall'Italia
con
trenitalia.com e poi sbb.ch Ideale è
lo Swiss Travel Pass (swiss-pass.ch) che
vale su tutti i mezzi pubblici (treni, tram,
bus e barche). DORMIRE Lucerna:
fascinoso e di classe l’antico Des Balance
affacciato alla Reuss e al Weinmarkt (balances.ch). Rapperswil
sullo
Zürichsee: Hotel Jacob
(jacob-rappreswil.ch), sulla magnifica e
raccolta Hauptplatz Sciaffusa:
Vienna
House (viennahaus.ch), di fronte alla
stazione a due passi dal centro, strategico. Basilea:
Gaia Hotel (gaiahotel.ch) dirimpetto
all'Hauptbanhof
è ricavato in un edificio storico e
propone bevande e colazioni rigorosamente
bio Ascona/Locarno:
in
stile bauhaus
l'Hotel Monte Verità venne fondato da
idealisti e vegetariani (strada Collina 84,
monteverita.org) MANGIARE Lucerna:
la Spycher Fondue Haus (Falkengasse 4+6,
tel. 041-4123737) propone da una vita i
piatti a base di formaggio della vicina
Emmental
(in primis, fondue e raclette). Rapperswil:
elaborati
piatti del sangallese ed eccellenti vini
locali
nel ristorante dello storico
municipio; Rathaus Restaurant (Hauptplatz 1,
townhall.ch, tel 055 2101114) Sciaffusa:
simpatica
la grill-room dell'Hotel Vienna che però
propone anche vegetariani
(Bleicheplatz 1) Basilea:
Schlüsselzunft (Freie Strasse 25,
tel. 061 2612046)
nell'antica casa delle corporazioni
è un classico che non tradisce mai con i
suoi piatti tipici franco-tedeschi. Ascona: imperdibile il Grotto Baldoria (Via Sant'Omobono 9, tel 091 7913298) con la cucina familiare ticinese (salumi, risotti e Merlot bianco e rosso) sopra
piatto elaborato a base di polpo
ad Ascona
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